L’interesse del Prof. Ettorre per la chirurgia epatica ha origini lontane. Già da giovane studente in medicina si interessava delle problematiche del fegato e dell’ipertensione portale. La tesi di laurea sulla “Chirurgia diretta delle varici esofagee nell’anziano” dimostra l’interesse per questa patologia.

Seguiva negli anni ‘80 gli interventi derivativi come anastomosi porto-cavali o spleno renali presso l’Ospedale San Camillo di Roma. Si interessava della chirurgia dell’ascite intrattabile con l’impianto di shunt peritoneo giugulari con valvole di Denver o Leveen. Successivamente, l’esperienza effettuata in Francia nel primo periodo presso l’Hopital Lariboisiere sotto la direzione del Prof. Pierre Hautefeuille hanno dato al Prof. Ettorre la possibilità di migliorare e studiare l’anatomia chirurgica e biliare del fegato e delle vie biliari.

Pierre Hautefeuille, allievo e collaboratore di Jacques Hepp, era profondo conoscitore dell’anatomia chirurgica epatica e della chirurgia epatica stessa. Monsieur Hepp insieme a monsieur Couinaud descrissero le prime tecniche di epatectomia e di chirurgia della placca glissoniana ilare negli anni 50. Il successivo soggiorno parigino presso l’Hopital Beaujon, sotto la direzione del Prof. Jacques Belghiti, hanno formato il Prof. Ettorre alla moderna chirurgia epatica ed ai trapianti di fegato.

In tale contesto ospedaliero (Hospital Beaujon Clichy) avevano transitato chirurghi come Lortat-Jacobs che descrisse la prima epatectomia destra effettuata nel 1952 e Francois Feketè. Durante il soggiorno dal Prof. Jacques Belghiti il Prof. Ettorre si è formato alla chirurgia resettiva epatica anche con l’aiuto dei Dr. Sommacale, Farges e Sauvanet, alla chirurgia di espianto ed impianto per trapianti da donatore cadavere e da donatore vivente di fegato (fegato destro, fegato sinistro e lobo sinistro per trapianti pediatrici).

In tale periodo effettuava circa 150 prelievi da donatore cadavere in prima persona. La chirurgia epatica è stata applicata in differenti pazienti e particolare attenzione è stata riservata al paziente anziano (1).

La chirurgia epatica o del fegato riveste attualmente il campo di maggiore interesse per il Prof. Ettorre. Dal rientro in Italia (2001) ha effettuato circa 1500 interventi di chirurgia epatica prima presso la sede IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma ed attualmente presso la moderna struttura da lui diretta dell’Azienda San Camillo-Forlanini situata presso l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.

(1) Ettorre GM, Sommacale D, Farges O, Sauvanet A, Guevara O, Belghiti J.Postoperative liver function after elective right hepatectomy in elderly patients. Br J Surg. 2001 Jan;88(1):73-6


TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI EFFETTUATI

INTERVENTI SUL PARENCHIMA EPATICO

Epatectomie maggiori:

Epatectomia destra (segmenti V,VI,VII,VIII)

Epatectomia sinistra (segmenti II,III, IV)

Epatectomia centrale (segmenti IV,V,VIII)

Lobectomia destra (segmenti V,VI,VII,VIII, IV)

Epatectomia anteriore (segmenti II, III, IV, V, VIII)

Epatectomie minori:

Segmentectomie

Lobectomia sinistra

Resezioni wedge

Tali epatectomie vengono attualmente effettuate con tecnica classica (incisione cutanea) o con approccio laparoscopico. Attualmente (2010) il 40% delle epatectomie effettuate nella divisione hanno un approccio videolaparoscopico.

INTERVENTI SULLE VIE BILIARI INTRA ED ESTRAEPATICHE

Colecistectomia con o senza esplorazione della via biliare

Resezione della via biliare per tumore o patologia litiasica

Duodenocefalopancreasectomia per tumori della via biliare distale

Resezioni della via biliare e del fegato corrispondente per tumori di Klatskin (tipo I, II, III e IV)

Gli interventi di colecistectomia per litiasi (calcolosi) o per tumore (T1 o T2) vengono effettuati per via laparoscopica.

La divisione nel solo anno 2009 ha effettuato 140 colecistectomie videolaparoscopiche con tasso di conversione ugualo a zero.

La divisione è anche centro di riferimento per problematiche biliari od operatorie occorse in ospedali periferici con ausilio chirurgico e strumentale.


INTERVENTI COMBINATI DI CHIRURGIA EPATICA

CHIRURGIA EPATICA IN PIU' TEMPI

La presenza di metastasi epatiche che interessano i due lobi epatici impone al chirurgo di effettuare una chirurgia in più tempi come ad esempio una bonifica del fegato sinistro (resezione di una o più metastasi del fegato sinistro) ed una chirurgia successiva sul fegato destro anch’esso affetto da metastasi dopo che il fegato sinistro (privo di metastasi) ha rigenerato in termini di funzione e di volume.

Tra queste due tappe il chirurgo od il radiologo interventista effettueranno una procedura (legatura chirurgica durante la prima epatectomia oppure embolizzazione portale percutanea) su di un ramo della vena porta per permettere al fegato controlaterale di rigenerare.

CHIRURGIA SINCRONA EPATICA E COLORETTALE

La presenza di ripetizioni o metastasi epatiche sincrone al tumore colorettale impongono a volte un trattamento completo delle due malattie (colica ed epatica) spesso con tecnica laparoscopica.

Tale tecnica permette di ridurre i rischi effettuando un solo intervento chirurgico.